Miti da sfatare parte terza: Vita da cani o vita da peluche?


Sta scritto che il re Salomone parlava con i quadrupedi, con gli uccelli, con i pesci e con i vermi. Anch’io parlo con gli animali, seppure non con tutti, come sembra facesse il vecchio re, e ammetto la mia inferiorità su questo punto. Però parlo con alcune specie che conosco bene, e senza bisogno di un anello magico. In questo anzi io sono superiore al vecchio re, che senza il suo anello non avrebbe compreso neppure il linguaggio delle bestiole con cui aveva maggior dimestichezza…io, per conto mio, trovo che comunque non è sportivo servirsi di un anello magico nei rapporti con gli animali: anche senza ricorrere alla magia le creature viventi ci raccontano le storie più belle, cioè quelle vere. E in natura la verità è sempre assai più bella di tutto ciò che i nostri poeti, gli unici autentici maghi, possono anche soltanto immaginare.

Questa bellissima citazione è tratta dal libro “l’anello di Re Salomone” del famoso zoologo austriaco e padre fondatore dell’etologia (scienza che studia il comportamento degli animali) Konrad Lorenz.
Già nel lontano 1949, Lorenz sosteneva l’importanza della comprensione del linguaggio degli animali e sottolineava quanto fosse essenziale comunicare con gli animali nel modo giusto, perché altrimenti c’era il rischio di commettere grossi errori.

Non è affatto strano che si possa comprendere il “vocabolario” di alcune specie animali; noi possiamo anche parlare “agli” animali, per lo meno nell’ambito dei nostri mezzi fisici di espressione, e nella misura in cui, dal canto loro, gli animali son disposti a prendere contatto con noi. Bisogna però stare attenti a “non sbagliare lingua”.

Con il passare degli anni la scienza ha fatto passi da gigante e le ricerche che aveva iniziato Lorenz riguardo il linguaggio canino si sono consolidate sempre di più, scoprendo quanto sia affascinante e lineare la comunicazione dei cani.
Il cane, ha un linguaggio completamente diverso dal nostro, è un animale visivo che comunica in parte con l’abbaio ma prevalentemente attraverso i segnali del corpo. Ogni movimento corporeo corrisponde ad un segnale ben specifico.
La codificazione di questi segnali è stata molto importante nella costruzione di una relazione equilibrata fra  uomo-cane, che fino agli anni ’80 era stata principalmente a senso unico.
Il cane non capisce il nostro linguaggio ma impara per associazioni ed ogni giorno con la nostra postura ed i nostri movimenti corporei non facciamo altro che comunicare “qualcosa” ai nostri amici a 4 zampe, ogni gesto corrisponde ad uno specifico comportamento. A volte questi segnali possono indurre il nostro cane ad avere un comportamento corretto ma il più delle volte otteniamo l’effetto contrario perché i nostri segnali sono spesso contraddittori fra loro e ciò determina che il nostro cane compia azioni sbagliate.

Le conseguenze di questi errori possono essere devastanti, rovinare la relazione fra il proprietario ed il povero cane che non riesce a comprendere il motivo per il quale il padrone sia spesso arrabbiato. Non dobbiamo mai dimenticare che il cane non conosce il nostro linguaggio, è come se qualcuno iniziasse a parlarci in una lingua a noi sconosciuta e l’errore che si fa spesso è che tendenzialmente ci rapportiamo con i nostri animali come se stessimo comunicando con un altro essere umano ma ciò è completamente sbagliato.
L’antropomorfizzazione dei nostri cani fa sì che spesso ci si convinca che alcuni loro comportamenti siano  riconducibili a quelli degli esseri umani, come per esempio: il cane fa i dispetti, il cane è geloso della figlia o del marito, il mio cane ama essere preso in braccio e così via.

Nel linguaggio canino ci sono alcuni segnali che i cani adottano per prevenire l’accadere di un evento, per interrompere qualcosa, per comunicare e calmare se stessi quando sono stressati o quando si trovano in una situazione di disagio. Questi segnali sono chiamati “segnali calmanti” o  “segnali di pacificazione”.
Tutte le razze del mondo comunicano nello stesso modo, e tutti i cani utilizzano i “segnali calmanti” quando si sentono a disagio per qualcosa.
Alcune razze come quelle nordiche/primitive utilizzano alcuni segnali molto più di altre.

berlusconi-monti-caneVi sarà capitato di vedere in tv, specialmente in questo periodo, alcuni politici e personaggi pubblici rilasciare interviste con graziosi cagnolini in braccio.
Questo comportamento non solo è sbagliato ma è molto stressante per gli animali.
Per manifestare il loro disagio molto spesso li vedrete adottare i “segnali calmanti”, come: girare la testa di lato, socchiudere gli occhi, tirare indietro le orecchie, alzare una zampa, sbadigliare spesso, ansimare, grattarsi spesso, leccarsi il naso e molto altro ancora. Se il cane si è stressato molto è possibile che vediate comparire anche la forfora sul suo manto.

Molte persone in buona fede credono che ai nostri cani piaccia molto essere accarezzati sulla testa, abbracciati, presi in braccio o che qualcuno si pieghi su di loro, ma esperimenti scientifici ad oggi hanno dimostrato che tutti questi gesti che gli esseri umani adottano abitualmente non solo non piacciono ai cani, ma sono estremamente stressanti per loro, anche se a volte possono tollerarli da parte dei proprietari.

Del resto anche a me darebbe molto fastidio se un estraneo mi mettesse una mano sulla testa o facesse tutte le altre cose che ho citato sopra.

Qualunque comportamento adottiate, ricordate che il cane non capisce il nostro linguaggio e comunica in modo diverso dal nostro, chiedetevi sempre se quello che pensate che sia giusto per voi lo sia anche per il vostro amico a quattro zampe.

Si dice che noi siamo degli “animali superiori” ed in quanto tali dovremmo avere l’umiltà e la voglia di imparare il linguaggio del nostro cane,  per riuscire a guardare le cose da altre prospettive.
Scoprire un nuovo linguaggio è la chiave vincente per aprire la vostra mente a qualcosa di estremamente affascinante e ricco di emozioni, solo così riuscirete a costruire una relazione equilibrata e a capire meglio come pensa il vostro cane.

7 pensieri su “Miti da sfatare parte terza: Vita da cani o vita da peluche?

  1. Genevieve dice:

    Sono una di quelli proprietari che li accarezza sulla testa, li abbraccia, mi pieghi su di loro, sono di buona fede ma non sapevo che questi gesti non piacciono ai cani, perché e forse mi sbaglio, mi sembra che sono loro a chiedere il contatto fisico e quando non rispondo a questa domande, la loro reazione e di essere neutrale, ad ignorarmi, ma sembrano anche di essere piu independente o tornano ad essere cani liberi di emozione. Ma allora come si fa per communicare con un cane in maniera giusta ? Non li tocare, non li dare attenzione e non li parlare ? Quale è il linguagio giusto quando ti fanno la festa, quando sono contenti di vederti, di essere vicino a te, dobbiamo non rispondere ? Ho tanta voglia che io e i miei due “peluche” (!) ci capiscono bene, e non ho voglio di fare disaggio nel mio rapporto con loro. Cosa devo fare, per communicare bene ed avere un ottimo rapporto con loro, aïuto !

    • Sara dice:

      Genevieve…
      Spesso i nostri cani “tollerano” alcuni nostri atteggiamenti…
      ma non per questo non dobbiamo accarezzarli e accettare un contatto con loro (soprattutto se sono loro stessi a chiedercelo).

      Puoi fare un semplice “test” per capire DOVE al tuo cane piace essere accarezzato:

      1. siediti per terra possibilmente di fianco a lui
      2. non guardarlo dritto negli occhi… osserva il suo insieme
      3 con le mani inizia ad accarezzarlo lentamente e dolcemente ovunque
      4 alla luce dell’articolo sopra, se noti che in alcuni punti il cane si lecca, gira la testa, o anche solo si irrigidisce, signfica che non gradisce molto, contrariamente se appare rilassato, soccchiudendo gli occhi (nei miei cani succede soprattutto quando gratto la zona delle orecchie), magari senti che si “appoggia di più” alla tua mano… allora hai trovato una zona che gli piace tantissimo.

      La base per creare un buon rapporto cane padrone sta nel contatto fisico, nel contatto visivo e nel fare cose piacevoli e divertenti nel quotidiano.

    • debora dice:

      Ciao Genevieve, questo mio articolo è a scopo divulgativo e da delle indicazioni di carattere generale ma ovviamente nei rapporti fra esseri umani e cani ci sono anche delle eccezioni.
      Alcuni cani accettano che il proprio proprietario gli faccia delle coccole in modo molto fisico come, essere toccati in testa ed altre cose ma la maggior parte dei cani non ama molto questi atteggiamenti. Osserva il tuo cane attentamente per capire se ama o meno essere toccato in determinati punti, se vedi che inizia ad emettere “segnali calmanti” come: sbadigliare, girare la testa, socchiudere gli occhi e tirare indietro le orecchie, leccarsi il naso ecc..allora significa che non gradisce molto essere toccato in quel punto.
      Bisogna sempre vedere le cose in diversi contesti 🙂

  2. Genevieve dice:

    Grazie Debora, grazie Sara, come di solito, mi rendo conto che c’è tanto da imparare, ed io ho voglio di imparare, e gli consigli le accetto con molto umilita ma tanto piaciere. E bello avere aiuto per dare il migliore ai nostri amici.

  3. Lucia dice:

    Il mio cane ha più di 13 anni, in famiglia gli vogliamo un bene immenso e lui naturalmente ricambia anche troppo! E’ il nostro 1° cane quindi lo abbiamo educato come pensavamo meglio e siamo stati fortunati perchè è bravo e non ci ha mai dato problemi. E’ sempre stato un po’ ansioso e in alcune circostanze si agita…. mi dispiace sapere che avremmo potuto fare meglio con pochi accorgimenti giusti. Ci siamo resi conto di quanto sia importante sapere educare un cane! Grazie dei consigli!

    • debora dice:

      Grazie Lucia per averci raccontato la tua esperienza, a volte si fanno degli sbagli in buona fede ma la cosa importante è rendersene conto. Sono sicura che il tuo cane è super fortunato perché ha una proprietaria che si informa e si chiede cosa sia meglio per lui.
      L’importante è mettersi in discussione se vediamo che qualcosa non va.
      Continua così, informati e non esitare a scrivermi :)!
      A presto
      Debora

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