In questi giorni nel nostro paese si sono scatenate una serie di polemiche a seguito di un video mandato in onda dal programma “Striscia la Notizia” in cui un noto addestratore di cani, insieme ad altre persone, usavano “tecniche di addestramento” coercitive su un pastore Belga Malinois, la cosa più sconvolgente è che chi frustava principalmente il povero cane in modo forsennato era proprio la sua proprietaria, anche lei addestratore cinofilo mentre il “noto addestratore alla fine ha tirato il cane dal collare a strangolo quasi impiccandolo” ed ha consigliato anche alla proprietaria di dotarsi di un collare elettrico.
Non conosco personalmente “i protagonisti” di questa triste vicenda e sinceramente non meritano neanche di ricevere così tanta considerazione da parte dell’opinione pubblica, io credo che alla fine di tutta questa storia dovranno fare i conti con la propria coscienza pagando le conseguenze di ciò che hanno fatto e mi auguro che l’Enci e le Federazioni cinofile a cui sono affiliati prendano gli opportuni provvedimenti, nella speranza che tutta questa storia non finisca nel dimenticatoio come purtroppo spesso accade.
L’unica cosa che mi spezza il cuore e di cui si parla poco, è la vera vittima di questa brutta vicenda, il povero Malinois, e su cosa possa aver subito a livello psicofisico. Su diversi social network sono tutti concentrati a dare addosso e gettare fango (giusto o sbagliato che sia) sugli “addestratori” (in particolar modo su uno dei due) che ora fanno a scaricabarile su chi abbia istigato l’altro ad agire in quel modo atteggiandosi anche da vittime.
Ma è proprio necessario nel 2013 utilizzare metodi addestrativi così duri e strumenti di addestramento (come collare a strozzo e altro..) che possano essere usati in modo improprio o incentivare alcune persone a varcare quel confine in cui non c’è più rispetto per l’animale ? Una relazione sana non si costruisce mai con la prevaricazione di un altro essere vivente ma con il rispetto e la fiducia. La violenza genera violenza e non ha mai “prodotto” nulla di buono, se non sei predisposto ad ascoltare le emozioni di chi sta di fronte e a capire cosa ti sta comunicando non puoi pretendere di ricevere qualcosa di positivo in cambio.
Il Prof. Marc Bekoff, uno dei più famosi Etologi e Biologi Evoluzionisti in questo articolo fa delle considerazioni sugli effetti a medio e lungo termine dell’utilizzo della violenza su un essere vivente, prendendo come spunto la trasmissione televisiva del noto dog trainer Cesar Millan, in particolar modo la puntata in cui Millan strangola un povero Siberian Husky.
La traduzione di questo toccante articolo è stata curata da Fabrizio Giammatteo, che ringrazio con tutto il cuore per questo contributo.
Debora Segna
Shadow e Cesar Millan: Un aggiornamento sull’husky “impiccato”
Shadow ha sofferto di un trauma a lungo termine, come risultato di aver subito dei maltrattamenti ma ora si è ripreso
Pubblicato il 14 Ottobre, 2013 da Marc Bekoff, Ph.D. in Animal Emotions
Ad Aprile 2012 scrissi un pezzo intitolato “Did Cesar Millan Have to Hang the Husky?” che ha ricevuto più di 58.000 visite ed ha generato finora 159 commenti.
Il mio pezzo iniziava: Per via di quello che faccio, ricevo sempre email riguardo alle ultime informazioni sulle percezioni ed emozioni degli animali e anche sui maltrattamenti di animali. Generalmente ricevo report e video di maltrattamenti nei laboratori di ricerca, zoo, circhi, rodei o in allevamenti intensivi, ma, di tanto in tanto, le persone mi fanno anche domande relative all’addestramento dei cani.
Lo scorso anno ho ricevuto un video che mostrava Cesar Millan (conosciuto come il dog whisperer), appendere un husky che si comportava male. Questo trattamento di un essere senziente chiamato Shadow mi nauseò e scoprii presto che molti altri erano rimasti inorriditi da questa “sessione di addestramento”. (Per ulteriori discussioni potete vedere l’articolo su Psychology Today di Mark Derr chiamato Pack of Lies).
Scrissi anche, “Effettivamente Shadow è stato “messo in riga” (impiccadolo) e questo grado di trauma avrà probabilmente un effetto a lungo termine, così come accade ad ogni individuo che è sottoposto, intenzionalmente (come in questo caso) o fortuitamente ad un maltrattamento. Sappiano che cani e altri animali soffrono di depressione e di disturbo post traumatico da stress (PTSD) dopo essere stati traumatizzati e tecniche di addestramento che causino traumi non dovrebbero essere permesse e anzi dovrebbero essere fortemente scoraggiate.”
Quindi, in che modo questo maltrattamento ha avuto effetto su Shadow ? Come predetto, e senza particolari sorprese, Shadow è stato fortemente traumatizzato. Proprio oggi qualcuno mi ha mandato una nota intitolata “A Cesar Millan Story“, scritta dalla persona che per prima ha avuto in stallo Shadow e che lo ha fatto poi adottare dalla donna che ha partecipato al programma di Cesar Millan.
Dopo essere stato “impiccato” Shadow ha morso la donna mentre lei lo stava punendo per essere entrato nel suo orto e il suo affidatario è infine riuscito a riprenderlo indietro.
L’affidatario originale di Shadow scrive, “Ho scoperto che per la scena quando lui morde Cesar lo avevano innervosito per un ora prima di riuscire a filmare quel frammento, tutto è in funzione dello show e non del cane. Tormentano deliberatamente i cani per farli reagire. Abbiamo contattato i produttori e penso che loro abbiano convinto la donna a darci indietro Shadow per aiutarlo, poiché lei era determinata a non restituircelo e si è rifiutata persino di parlare con la donna che gestiva il recupero dei Malamute”.
Fotunatamente, Shadow si è ripreso dal maltrattamento subito.
Le tecniche veloci basate sull’estrema intimidazione e su varie forme di maltrattamento fisico e psicologico devono essere rimosse dai metodi di addestramento e la nostra opposizione a questi metodi deve essere fatta a voce alta e non appena sussurrata dietro porte chiuse. La saga di Shadow e la sua triste storia, ci deve spingere a riflettere su chi siamo, su chi sono loro (gli animali), e su come dovremmo trattarli.
I cani si aspettano che noi li trattiamo con dignità e rispetto e quando mettono a dura prova la nostra pazienza, non dovremmo mai dimenticare che sono esseri senzienti che dipendono profondamente dalla nostra gentilezza. E’ uno spoco inganno maltrattarli intenzionalmente e imporgli una vita di paura. E’ un tradimento della loro fiducia che avremo sempre il loro benessere in mente. E’ qualcosa che ci fa svilire. I cuori dei nostri compagni animali, come i nostri cuori, sono fragili e quindi dobbiamo essere gentili con loro. Ringraziamoli apertamente e dignitosamente per chi sono, per il loro amore incondizionato e impariamo ad abbracciare le loro lezioni di passione, compassione, empatia, devozione, rispetto e amore. Sicuramente non avremo mai rimpianti nel farlo, e anzi sperimenteremo molta più gioia pura, man mano che creiamo il terreno per una profonda e ricca relazione reciproca basata su un’immutabile fiducia con i nostri compagni e con tutti gli altri esseri viventi. Elliot Katz, fondatore di In Defense of Animals, suggerisce di non utilizzare più la parola “addestramento” e di cominciare ad usare la parola “insegnamento”. Addestramento spesso diventa sinonimo di “spezzare”. L’addestramento non implicare lo spezzare i loro fragili cuori. Shadow è un cane molto fortunato.
Fortunately, this article by Mark Bekoff gives us some explanation about CM’s so-called training technics, why they are unacceptable for dogs and that in the end, it gives a merely poor vision of what human beings are capable of when it comes to show dominance, over dogs, but not only. To me, a human being capable of hurting a dog will not show any mercy or empathy towards his fellow human being neither. As pointed out, such methods might have a ‘fast’ result (to fit in a tv show ?) but I cannot agree with the means used to achieve such a result. Now why are such methods promoted by tv and even get a huge audience ? May be because they are spectacular, may be because they are cruel. There are no limits in human’s fantasy… I do understand dog’s proprietors’ need to seek help when facing a difficult problem with their dog and that is ok. Besides, it hurts me to see these poor proprietors watch and allow someone to hurt or mistreat their dog. I would certainly not allow that be it for all the money in the world. They should be (made) aware that there are alternative approaches, and positive training should be placed on the top of any training, thus the word education, as suggested in the article, seems to me an excellent replacement for the word training. Contributions such as this article are extremy useful to raise awareness, and each of us, those who really care about our dog’s well being, must continue whenever and wherever they can, to fight against those who think they are allowed to hurt animals, there is a lot to be done and it will take time, but the aim is to never ever give up …
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