Bellissime interazioni dei cani pastori dell’Anatolia che vivono liberamente con le popolazioni nomadi per accudire le loro greggi. Verso la fine del video si vede un combattimento ritualizzato per una risoluzione di un conflitto, senza che i cani si siano feriti in alcun modo .
I combattimenti ritualizzati, sono delle “finte” lotte che i cani usano per non farsi del male e si vedono in particolare modo in tutti i cani di tipo primitivo e aborigeno, nei cani selvatici e randagi, e soprattutto nei branchi di lupi.
Queste finte lotte servono per ottimizzare le energie e per evitare perdite dei membri del proprio branco, fondamentali per la cooperazione e la sopravvivenza della specie. Se questi cani, come i lupi appartenenti allo stesso branco, in ogni scontro si ferissero seriamente, potrebbero morire per via delle infezioni che in natura risulterebbero letali, perché difficilmente i cani che vivono allo stato brado ricevono cure da parte dell’essere umano.
Per la mia esperienza e da vari confronti con altri colleghi, ho notato che i cani che invece hanno subito una selezione molto lontana dall’aspetto morfologico e comportamentale del lupo, come per esempio i molossi (cane corso, bull mastiff, rottweiler, mastino napoletano…), difficilmente utilizzano lotte riutilizzate, per un motivo molto semplice, poiché l’uomo selezionò queste tipologie di cani per essere molto reattivi e diretti nei combattimenti e per la guardia.
Quindi i molossi, geneticamente hanno una predisposizione maggiore per l’eliminazione diretta di un conflitto, nel senso stretto del termine. Nei loro skill comportamentali è come se la ritualizzazione delle lotte fosse una sequenza non contemplata o incompleta.
Invece i cani che vivono un’esistenza completamente in libertà, mitigano gli scontri ancor di più di quelli che vivono a stretto contatto con l’uomo, perché hanno vissuto fin da cuccioli una vita molto piena e ricca di stimoli differenti, sviluppando così nel tempo una certa giustizia sociale e dei caratteri riflessivi che gli consentono di discuter animatamente senza arrivare a farsi male sul serio se non per cose veramente gravi o di estrema importanza.