Ci sono scuole di pensiero che dicono di non utilizzare la parola “no”, poiché troppo inflazionata, quando abbiamo intenzione di bloccare alcuni comportamenti sgraditi o non corretti dei nostri cani e ammetto, che quando mi è stata insegnata questa “filosofia”, consigliavo anche io ai clienti con i quali lavoravo di non utilizzare il “no” come rimprovero di qualcosa.
Con gli anni, osservando a lungo la comunicazione dei nostri cani, ho capito che a loro interessa poco la parola che si utilizza, perché sono in grado di capire le mille sfumature emozionali che mettiamo noi dietro il significato di una parola.
Mi spiego meglio, non conta per i nostri cani se utilizzate il “no” perché potrebbe essere anche un’altra parola, detta più volte al giorno, poiché i nostri animali non conoscono il significato che noi attribuiamo alle parole così come la loro etimologia. Quello che conta davvero è il modo, il tono in cui gli diciamo qualcosa, il tipo di postura che spesso involontariamente assumiamo e l’emozione che mettiamo dentro a ciò che vogliamo far arrivare all’individuo cane che ci sta di fronte.
Per capire meglio quello che dico è bene ricordare che, mentre noi umani comunichiamo principalmente attraverso la voce, i cani invece sono animali sostanzialmente visivi ed utilizzano le seguenti modalità:
1. posture del corpo,
2. espressioni (e micro-espressioni) facciali,
3. feromoni: sostanze emesse principalmente dalle ghiandole perianali e anche da altre zone del corpo, che corrispondono in parole povere alla “carta di identità di un cane” e mediante le quali, un cane riesce a codificare lo stato emotivo e intenzionale del conspecifico che ha di fronte.
4. Abbaio, ringhio, ululato, latrato e altri vocalizzi, utilizzati in modo più o meno frequente, a seconda del cane e della razza, per comunicare in specifiche situazioni.
Questo per dire che con i cani potremmo veramente non utilizzare quasi mai la voce, se non fosse per il fatto che siamo noi in primis ad aver bisogno di comunicare con la parola. Dobbiamo però fare attenzione a usarla con loro, solo quando è veramente necessaria e cercare di entrare nei primi 3 tipi di comunicazione sopra citati, che fanno parte del linguaggio del cane, se vogliamo davvero stabilire un contatto.
Se diciamo “no” o “paperino” al cane, lui sa contestualizzare molto bene, le modalità in cui usiamo quella specifica parola e soprattutto cosa gli vogliamo comunicare!
I cani non sono stupidi, percepiscono le nostre espressioni facciale e corporali, le emozioni che sottendono e riescono a decifrare bene la nostra chimica.
In conclusione non concordo con la scuola di pensiero che dice di evitare la parola “no” perché è inflazionata e il cane non la prenderebbe sul serio o non la capirebbe. L’importante è che dentro di voi siate veramente credibili, che vi esprimiate in accordo con il linguaggio del cane che è prettamente non verbale e potete stare sicuri che lui capirà il vostro messaggio, altrimenti continuerà a fare quello che gli conviene di più come farebbe un bambino ;)!!!!