Il ruolo scomodo del cane “aiutante” del cinofilo di grido!!!

Da tempo rifletto sul fatto che molti cani di professionisti cinofili, si ritrovano a vivere quotidianamente il ruolo “del cane aiutante, o del moderatore”, nelle varie classi di socializzazione o di altri lavori di recuperi comportamentali, senza però che l’umano-professionista del cane tenga in considerazione la volontà di quel cane e le varie difficoltà alle quali quest’ultimo può andare incontro.

Capita anche che questi cinofili utilizzino spesso cani competenti di clienti sempre per il fine di cui sopra.Avere un cane competente non significa darlo in pasto alle situazioni più disparate fino a metterlo letteralmente nella c…a.

Avere un cane equilibrato, che sa comportarsi con assertività e moderare delle dinamiche di interazioni complesse non ci dà il diritto di UTILIZZARLO quando e come ci fa comodo solo per il gusto di dire che abbiamo risolto un problema comportamentale e per questo siamo i cinofili più fighi di tutti!

Tutti noi, chi più o chi meno, possiamo farci aiutare dai nostri cani per aiutare altri cani che si trovano in estrema difficoltà, e il fine può essere buono, ma a mio avviso c’è un limite a tutto e l’ultima parola dovrebbe spettare sempre al cane che si ritrova a confrontarsi con altri cani!

Io mi sono fatta aiutare diverse volte da Phoenix in varie situazioni in cui sapevo che poteva essere di aiuto e nelle quali sapevo che non sarebbe andata in difficoltà, e chi mi conosce sa che sono più le volte in cui non l’ho portata che quelle in cui mi sono “servita” di lei. Perché alla fine è questo che facciamo con loro!

Non l’ho mai messa in classi di socializzazione nelle quali poteva esserci disagio per se stessa e per altri cani. Chi mi conosce lo sa! Quando raramente è capitato che ho intravisto in lei delle difficoltà, l’ho portata via, e non perché io sia più brava di tutti, ma perché amo il mio cane e spetta a me tutelare le sue emozioni e il suo benessere psicofisico.
Ho sempre cercato di tutelare il mio cane e quelli dei clienti, non mettendoli in una campana di vetro ma facendo vivere loro esperienze con meno stress possibile! Perché purtroppo vivere la vita non significa avere zero stress ma il modo in cui lo si ha!
Ormai però è pratica comune di vari cinofili, per fortuna non di tutti, UTILIZZARE i propri cani, ogni giorno in spazi ristretti di campi e centri cinofili, affinché lavorino per noi, per interagire (per forza) con i cani più disparati e le problematiche più variegate!

Che poi, per quella che è la mia visione, anche se lavori in spazi liberi e molto grandi ma metti il tuo cane sempre, in ogni situazione e con ogni altro cane, la sostanza non cambia, in quanto la tua presenza condizionerà sempre il tuo cane “aiutante” a restare lì e a relazionarsi/scontrarsi/confrontarsi con quei cani. Sia per spalleggiare il proprio gruppo sociale, che per altre motivazioni in cui vi coinvolta la presenza del proprio umano.

Trovo questa pratica abbastanza agghiacciante, soprattutto se fatta da chi parla tanto di libertà, di benessere dei cani, e soprattutto antropocentrismo verso il mondo dei cani!

Ho visto (e vedo tutt’oggi) molte volte cani di sedicenti cinofili della filosofia “free style” in estremo disagio, costretti a classi di socializzazione selvagge e ad interagire quotidianamente con tutti i tipi di cani, senza che questi “professionisti” si preoccupino veramente dello stato emotivo dei loro cani, di quello dei cani che già hanno problemi e dello loro volontà.
Facile parlare di libertà, riempirsi la bocca di belle parole più che altro autocelebrative, per cercare di fare proseliti sui social, quando a fare il lavoro sporco sono sempre loro: i cani aiutanti che forse non aiuterebbero affatto se potessero davvero scegliere LIBERAMENTE!!!!

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