ARTICOLO DI MARC BEKOFF SUL RINGHIO
Prefazione
Qualche giorno fa mi sono imbattuta in alcune discussioni qui su Facebook, nelle quali si parlava del ringhio.
Diverse persone del mondo della cinofila sostengono, che al di là del ringhio di gioco, i cani emettano questo segnale solamente per minacciare o dare un avvertimento e che se un ringhio venisse rivolto nei confronti dell’umano con il quale il cane ha instaurato un rapporto fin da cucciolo, equivarrebbe a un fallimento della relazione.
Personalmente, come ho già ribadito in più post, ritengo (in base anche alla mia esperienza) che nel ringhio non ci sia nulla di negativo e che non sempre dietro questo tipo comunicazione si celino cattive intenzioni. Un cane può ringhiare per svariate motivazioni, che differiscono a secondo del contesto e dell’emozione che vi è dietro. Ed è importante sempre comprendere cosa ha spinto il cane a ringhiare.
Mi sono confrontata con il professor Marc Bekoff, uno dei maggiori esperti di etologia al mondo, il quale ha scritto un bellissimo articolo che racchiude le sue riflessioni sul ringhio, che coincidono anche con le mie, e ha inoltre citato molti studi scientifici su questo delicato e variegato argomento.
Buona lettura!!
Debora Segna
Perché i cani ringhiano
Il ringhio non è così semplice come sembra e talvolta è completamente appropriato.
Tradotto dall’articolo di Marc Bekoff per Psychology Today, Why Dogs Growl.
Qualche giorno fa l’educatore cinofilo Italiano Debora Segna mi ha contattato sottoponendomi un post Facebook del veterinario e filosofo Dottor Roberto Marchesini, nel quale l’autore scrive:
“Se il mio cane mi ringhiasse in una qualche interazione con lui, che non fosse il ringhio scherzoso del gioco ma un ringhio di avvertimento minaccioso, mi porrei delle domande sul rapporto che ho costruito. Non lo vedrei come una semplice rivendicazione ma come un mio fallimento. Ovvio, non parlo di cani adottati già adulti e con mille problemi, dove occorre lavorare. Ma nella mia vita ho avuto tantissimi cani e quelli tirati su fin da cuccioli non mi hanno mai ringhiato. Quelli presi dal canile magari i primi tempi lo hanno fatto, ma poi hanno smesso. Vedo che c’è in giro la tendenza a sottovalutare un comportamento che viceversa è sempre una spia di un disagio di relazione.”
Quindi secondo il Dottor Marchesini, il ringhio al di fuori di un comportamento del gioco non è accettabile in un’interazione tra il cane e il suo compagno umano.
Il ringhio è un comportamento/vocalizzazione complesso e io non lo vedo come un’indicazione di una relazione fallimentare o disfunzionale. I cani sono animali vocali, e la maggior parte di noi hanno sentito da loro una varietà di suoni, dal ringhio all’abbaio, passando per guaiti e piagnucolii.
Ma quanto siamo bravi a determinare lo stato emozionale di un cane quando lui (o lei) ringhia?
Uno studio nuovo e molto importante, dei ricercatori ungheresi T. Faragó, N. Takács, Á. Miklósi, and P. Pongrácz, intitolato: “Dog growls express various contextual and affective content for human listeners”, mostra che siamo piuttosto bravi ad assegnare un contesto e uno stato emozionale a differenti tipo di ringhio e che le donne sono in genere migliori degli uomini nel farlo. Per una discussione su questo importante studio potete guardare: “Dogs Growl Honestly and Women Understand Better Than Men”.
Posso capire perfettamente perché un cane arrivi a ringhiare o trovare un’altra forma espressiva per dire a un umano che non gli piace qualcosa che sta facendo, o che non si sente a proprio agio. Più semplicemente ci sta comunicando che è infastidito. Un ringhio non significa sempre che il cane attaccherà l’umano o cercherà di fare di più che vocalizzare quello che sente. E’ un modo per per dire qualcosa del tipo “Fermati, questa è la mia pallina o il mio cibo e non ho voglia di condividerla con te”, oppure “Sto dormendo e apprezzerei se non mi disturbassi”. Anzi dovremmo essere contenti di questo genere di risposta perché ci fa capire che ci sono dei confini chiari su cosa il nostro cane vorrebbe che facessimo.
Quando un cane sta vocalizzando dobbiamo prestare molta attenzione al suo linguaggio corporero — per esempio dove sono la sua coda e le sue orecchie, così come la postura o la sua andatura, poiché i cani spesso comunicano usando quello che gli etologi chiamano “segnali composti” che contengono informazioni provenienti da diverse modalità sensoriali. I segnali composti possono inoltre contenere più informazione, rispetto a quelli di una modalità sensoriale singola. (Vedere Do Dogs Recognize “Dog” and What They’re Feeling From Afar? e Unleashing Your Dog: A Field Guide to Giving Your Canine Companion the Best Life Possible).
Non sono d’accordo con il Dottor Marchesini quando scrive che “ringhiare è sempre una spia di un disagio relazionale”. Il ringhio è, per molti versi, l’indicazione di una relazione che si sviluppa, nella quale un cane sta dicendo ad un umano cosa vuole e di cosa ha bisogno, e una relazione sana e reciproca richiede comprensione e rispetto. Questo non per dire che il ringhiare sia necessariamente benvenuto, quanto piuttosto per dire che il ringhio può essere un segnale con tante sfumature e comunicare sottili messaggi che sono tutti parte di una relazione sana.
Quando il ringhiare è parte di un segnale composto può essere più difficile stabilire cosa il cane sta cercando di comunicare. Per esempio, quando il ringhio avviene durante una sessione di gioco tira-e-molla e un cane sta vocalizzando ed esprimendo altri pattern comportamentali, non è necessariamente perché due cani, oppure un cane e un umano, sono in competizione l’uno con l’altro. (Vedere “What’s Happening When Dogs Play Tug-of-War? Dog Park Chatter”).
Potrebbe essere invece che si stanno semplicemente divertendo. Riguardo il tira-e-molla, nel suo libro intitolato Play with Your Dog, l’educatore Pat Miller scrive: “Tira con tutte le tue forze e non ti preoccupare se il tuo cane ringhia. E’ tutto parte del gioco e se gli altri comportamenti del cane sono appropriati, lascialo ringhiare fino allo sfinimento!” E io sono d’accordo e la penso nello stesso modo quando una persona gioca e si azzuffa con il proprio cane ed è sicuro che il suo amico a quattro zampe si stia divertendo e l’interazione rimane giocosa. Buttarsi a terra e sporcarsi con un cane è un momento incredibilmente speciale, spensierato e gioioso, purché avvenga nel modo che il cane desidera. (Guardare “Get Down and Dirty With Your Dog: Bow, Hug, and Tug.”)
E’ essenziale per le persone parlare “canese”.
E’ essenziale per le persone diventare fluenti nel linguaggio del cane — sviluppare una cultura cinofila — così da essere in grado di capire cosa sta comunicando il cane quando mette in atto uno specifico pattern comportamentale o emette un particolare suono. Come enfatizzo in Canine Confidential: Why Dogs Do What They Do, che sarà pubblicato in Italiano all’inizio del 2019, con il titolo “Nella mente e nel cuore dei cani: Vita emotiva e comportamento del vostro migliore amico”), se gli umani sono bravi nel capire cosa i cani stanno dicendo e provando quando ringhiano, questo potrebbe aiutarci nel comprendere cosa stanno facendo, o potrebbero essere in procinto di fare in una specifica situazione. Come nota l’esperta di comunicazione animale Holly Root-Gutteridge dell’Università di Sussex (UK), nel suo sunto dell’articolo ungherese sopra citato, “Imparare queste differenze potrebbe aiutare a ridurre le aggressioni dei cani verso gli umani, così come a migliorare il comportamento dei cani, poiché saremmo in grado di capire quando una minaccia è reale o è giocosa”.
Quando un cane ringhia è il momento di riesaminare la relazione cane e umano
“Il mio labrador ringhia quando è a corto di parole. Non è cattiva o minacciosa.” – (email ricevuta in risposta a questo articolo)
“Il mio Barney ha sempre ringhiato giocando a tira e molla, e anche quando è sdraiata a dormire e io tento di baciarlo, mi fa un ringhio leggero per dirmi: “lasciami in pace e fammi dormire!” – (email ricevuta in risposta a questo articolo)
Quando un cane ringhia è il momento giusto per riesaminare la relazione che una persona ha con il proprio cane (o cani) e tentare di capire il perché il cane ringhia in certe situazioni. Sicuramente non è il momento di punirlo per “qualcosa che non dovrebbe mai fare” o per “qualcosa che al suo umano non piace”, poiché spesso è l’unico modo che il cane ha di stabilire dei confini. Non sto dicendo che il Dottor Marchesini suggerisca che i cani dovrebbero essere puniti per il ringhio fuori dal gioco (o anche talvolta perché ringhiano mentre giocano, perché anche questa è una cosa di cui sono stato personalmente testimone), ma piuttosto sto suggerendo che quando un cane ringhia fuori dal gioco c’è probabilmente una buona ragione per farlo ed è tempo per il suo umano di tentare di capire il perché e di trovare una soluzione che lo riduca al minimo o lo prevenga completamente. Da parte sua il cane di informa il suo umano su cosa gli piace e cosa no, e lui dovrebbe portarne a conoscenza anche le altre persone.
Uno dei cani che ho adottato anni fa ringhiava quando un altro cane o una persona, compreso me stesso, si avvicinava a lui quando stava mangiando o giocando con il cibo. Fui in grado di insegnargli a non ringhiare in molte occasioni, specialmente quando ero io l’intruso vicino al “suo cibo”, e il suo ringhio divenne meno intenso e, talvolta, appena percepibile.
Realizzai inoltre che ringhiare era il suo modo per dire “lasciami in pace” e “questo è il mio cibo, ne ho bisogno”, molto probabilmente, per via di come era stato trattato (anzi maltrattato) quando era giovane e solo e aveva dovuto trovare e difendere il cibo, prima che venisse aiutato da un’associazione di volontariato e fosse adottato da me.
Non fece mai niente di più che ringhiare e io semplicemente dissi alle altre persone di lasciarlo stare quando era vicino a del cibo. E questo funzionò molto bene — non ci fu mai nessuna aggressione e tutto quello che fece fu il ringhiare qualche volta per poi fermarsi — e anche gli altri cani impararono rapidamente che dovevano lasciarlo stare quando stava mangiando. Non avevamo una relazione disfunzionale, ma un’amicizia profonda e durata per molti anni. E ho sentito numerose storie da tante persone riguardo situazioni in cui il loro cane, solitamente amichevole, ringhiava, senza mai fare nient’altro.
Decodificare quello che i cani stanno dicendo e sentendo — leggendo accuratamente il loro umore — è necessario se vogliamo vivere armoniosamente insieme, ed essenziale affinché gli incontri con altri cani e persone siano il più amichevoli possibile. E’ inoltre essenziale che guardiamo ogni cane come un individuo unico, perché non esistono due cani identici. (Guardare “Let’s Give Dogs a Break by Distinguishing Myths From Facts” e i link nell’articolo). I cani, anche se fratelli giovani, mostrano incredibili differenze individuali e la spiegazione dei loro modelli comportamentali potrebbe andare bene per un cane, per due, per dieci, ma potrebbe non funzionare per tutti gli altri. Uno degli aspetti più interessanti dello studiare i cani è proprio il concentrarsi sulle marcate differenze comportamentali, sulle diverse personalità e sul diverso modo in cui si adattano a vivere in un mondo dominato dagli umani. Queste forti distinzioni e le situazioni variabili in cui sono studiati, sono spesso responsabili del fatto che studi che si focalizzano su domande simili, ottengano risultati molto diversi.
Apprezzo molto il post del Dottor Marchesini perché è un buon catalizzatore per iniziare una discussione sul ringhio, su altri tipi di comportamento e sulle interazioni fra uomo e cane. Tuttavia, ancora una volta, vorrei sottolineare che il ringhio non è sempre una minaccia e che dobbiamo studiare in dettaglio il contesto nel quale avviene, che cos’altro sta facendo il cane — per esempio se il ringhio è parte di un segnale composto — e gli individui che sono coinvolti.
Più comprendiamo il comportamento del cane e meglio sarà per lui, per gli altri cani e umani, insomma un gioco in cui vincono tutti. Tutto quello che dobbiamo fare è prestare attenzione a quello che i cani ci stanno dicendo. E’ davvero divertente diventare “istruiti sul linguaggio dei cani” e conoscere meglio questi straordinari esseri viventi con cui condividiamo le nostre case e i nostri cuori. Sarà un piacere scrivere ancora sulle ultime ricerche e idee sul comportamento dei cani e sulla relazione con gli umani nei prossimi articoli.
Articolo originale in inglese su:
https://www.psychologytoday.com/us/blog/animal-emotions/201811/why-dogs-growl
Traduzione autorizzata dal Prof. Bekoff a cura di Fabrizio Giammatteo